Accordo politico su un nuovo orientamento per la politica agricola comune

Europe Direct  Puglia informa:

Il Parlamento europeo, il Consiglio dei ministri dell’UE e la Commissione europea hanno raggiunto un accordo su una riforma della politica agricola comune post 2013. Questo accordo produrrà cambiamenti profondi: renderà i pagamenti diretti più equi e più verdi, rafforzerà la posizione degli agricoltori nella filiera alimentare e darà alla PAC maggiore efficacia e trasparenza Queste decisioni rappresentano una risposta forte dell’UE alle sfide che pongono la sicurezza alimentare, i cambiamenti climatici, la crescita e l’occupazione nelle zone rurali. La PAC contribuirà in modo incisivo all’obiettivo globale di promuovere una crescita sostenibile, intelligente e inclusiva”, ha affermato Dacian Ciolos, Commissario europeo all’Agricoltura e allo sviluppo rurale.

Una PAC più equa
I pagamenti diretti saranno distribuiti in modo più equo tra gli Stati membri, le regioni e gli agricoltori, ponendo fine ai “riferimenti storici”:
• convergenza: la ripartizione del bilancio della PAC garantirà che fino al 2019[1] nessuno Stato membro riceva meno del 75% della media comunitaria. Nell’ambito di uno stesso Stato membro o regione saranno ridotte le differenze dei livelli di sostegno tra un’azienda e un’altra: l’aiuto per ettaro non potrà essere inferiore al 60% della media degli aiuti versati fino al 2019 nella stessa zona amministrativa o agronomica. Gli Stati membri potranno attribuire aiuti più elevati per i “primi ettari” di un’azienda al fine di sostenere in modo più incisivo le strutture piccole e medie. Per i nuovi Stati membri il regime di pagamento unico per ettaro (RPUS) potrà essere prolungato fino al 2020;
• solo gli agricoltori attivi potranno beneficiare di un sostegno al reddito (elenco di attività escluse);
• giovani agricoltori: l’insediamento dei giovani agricoltori sarà fortemente incoraggiato, con l’applicazione in tutti gli Stati membri di una maggiorazione dell’aiuto del 25% per i primi cinque anni. Questi aiuti andranno ad aggiungersi alle misure di investimento in favore dei giovani già disponibili;
• gli Stati membri potranno inoltre assegnare aiuti maggiori alle zone svantaggiate; potranno essere erogati pagamenti accoppiati a un numero limitato di produzioni, con un abbinamento specifico del 2% per le proteine vegetali al fine di ridurre il livello di dipendenza dell’UE dalle importazioni in questo settore.

Una PAC che rafforza la posizione degli agricoltori nella filiera alimentare
L’orientamento al mercato dell’agricoltura europea sarà accompagnato dal conferimento di nuovi mezzi agli agricoltori al fine di rafforzarne la posizione nella filiera alimentare:
• le organizzazioni professionali e interprofessionali saranno incoraggiate attraverso una regolamentazione ad hoc in materia di diritto della concorrenza in settori specifici (latte, carni bovine, olio di oliva, cereali); potranno negoziare contratti di vendita a nome dei loro membri e generare in tal modo guadagni di efficienza;
• le quote zucchero saranno soppresse nel 2017 rafforzando nel contempo l’organizzazione del settore sulla base di contratti e accordi interprofessionali obbligatori;
• a partire dal 2016 il regime dei diritti di impianto nel settore vitivinicolo sarà sostituito da un meccanismo dinamico di gestione delle autorizzazioni degli impianti con un maggiore coinvolgimento degli operatori del settore, applicabile fino al 2030, con un limite di impianto fissato all’1% del vigneto per anno.
Inoltre, saranno predisposti nuovi strumenti di gestione delle crisi:
• la Commissione potrà autorizzare temporaneamente i produttori a gestire i volumi immessi sul mercato ;
• sarà predisposta una riserva di crisi (accompagnata da una clausola di emergenza generalizzata);
• nel quadro dei programmi di sviluppo rurale, gli Stati membri potranno incoraggiare gli agricoltori a partecipare a meccanismi di prevenzione dei rischi (assicurazioni sul reddito o fondi di mutualizzazione) e predisporre sottoprogrammi per le filiere che incontrano difficoltà specifiche.

Una PAC più verde
Ciascuno Stato membro, ciascun territorio, ciascun agricoltore contribuirà a combattere la sfida posta dalla sostenibilità e dai cambiamenti climatici con misure semplici e di comprovata efficacia. Tra il 2014 e il 2020 saranno investiti più di 100 miliardi di euro per aiutare l’agricoltura ad affrontare la sfida della qualità del suolo e dell’acqua, della biodiversità e del cambiamento climatico:
• “inverdimento”: il 30% dei pagamenti diretti sarà subordinato al rispetto di tre pratiche agricole benefiche per l’ambiente: diversificazione delle colture, mantenimento dei prati permanenti e conservazione del 5%, e successivamente del 7%, delle zone di interesse ecologico a partire dal 2018, o misure ritenute quantomeno equivalenti in termini di benefici per l’ambiente;
• almeno il 30% del bilancio dei programmi di sviluppo rurale dovrà essere attribuito a misure agroambientali, ad aiuti all’agricoltura biologica o a progetti legati a investimenti o misure di innovazione benefici per l’ambiente;
• le misure agroambientali saranno rafforzate; dovranno essere complementari alle pratiche attuate nel quadro dell’inverdimento. Questi programmi dovranno essere più ambiziosi e, pertanto, più efficaci in termini di protezione dell’ambiente (garanzia contro il doppio finanziamento).

Una PAC più efficace e trasparente
Gli strumenti della PAC permetteranno a ciascuno Stato membro dell’UE di realizzare gli obiettivi comuni in modo efficace e flessibile tenendo conto della diversità dei 27, a breve 28, Stati membri:
• saranno raddoppiati i mezzi a sostegno della ricerca, dell’innovazione e della condivisione delle conoscenze;
• sarà migliorato il coordinamento dei programmi di sviluppo rurale con gli altri Fondi europei e l’approccio per assi sarà sostituito da un approccio strategico nazionale o regionale più flessibile;
• uno schema semplificato di aiuti per i piccoli agricoltori sarà messo a disposizione degli Stati membri che lo desiderino;
• saranno resi pubblici tutti gli aiuti della PAC, ad eccezione di importi molto modesti assegnati ai piccoli agricoltori.

Il complesso degli elementi della riforma sarà di applicazione a partire dal 1° gennaio 2014, ad eccezione della nuova struttura di pagamenti diretti (pagamenti “verdi”, aiuti supplementari per i giovani, ecc.) che si applicheranno dal 2015 per consentire agli Stati membri di informare gli agricoltori in merito alla nuova PAC e di adattare i sistemi informatici di gestione della stessa.

Dott.ssa M. Irene Paolino
Europe Direct Puglia
Sportello informativo dell’Unione europea
Università degli Studi di Bari Aldo Moro
c/o Teca del Mediterraneo
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Tel. 39 080 5402786
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