Itinerari turistici: il Gal individua infopoint, centri di accoglienza e punti di interesse


Una rete tra enti pubblici, attività commerciali, enti ecclesiastici, soggetti privati e Gal per promuovere ed accrescere l’attrattività dell’ambiente rurale attraverso il diretto coinvolgimento nei tre itinerari turistici in fase di studio che sorgeranno sul territorio di Bitonto, Giovinazzo e Terlizzi.

E’ questo l’obiettivo delle due manifestazioni d’interesse promosse dal Gal Fior d’Olivi per la creazione di centri di informazione ed accoglienza turistica e l’individuazione di punti di interesse.

In particolare, il Gal si propone di sostenere il miglioramento della qualità e della quantità dei servizi turistici, in sinergia con le imprese del settore agricolo, commerciale, artigianale, con gli enti pubblici, associazioni e altri soggetti.

Il Gruppo di Azione Locale dei Comuni di Bitonto, Giovinazzo e Terlizzi intende individuare 3 infopoint e 3 centri visita, equamente ripartiti nei territori delle tre città, che dovranno essere localizzati presso edifici di proprietà o nella disponibilità di enti pubblici o soggetti privati, preferibilmente di pregio storico-architettonico ed idonei ad ospitare eventi e manifestazioni.

L’Infopoint  dovrà avere  una grande utilità per il territorio, come strumento per la promozione delle attività turistiche, artigianali e commerciali presenti nel comprensorio del Gal Fior d’Olivi, e presso questo centro sarà possibile ricevere ogni altra informazione utile per un buon soggiorno: indirizzi di alberghi, pensioni, b&B, agriturismi, ristoranti, trattorie, vinerie, pub e quanto utile per un l’intrattenimento ludico e culturale del visitatore.

I Centri Visita, veri e propri Centri di Eccellenza, saranno porte ideali per orientare la visita lungo i 3 itinerari.
Serviranno da guida per i visitatori alla adeguata conoscenza ed alla rispettosa fruizione dell’ambiente naturale e saranno localizzati in adeguate strutture atte alla convegnistica ed alle manifestazioni culturali.

Associazioni di categoria, enti locali ed ecclesiastici, attività commerciali, imprese agricole, frantoi, aziende florovivaistiche, ristoranti, possessori di beni di interesse storico, architettonico e botanico, invece, potranno manifestare la propria adesione per diventare Punto di Interesse all’interno dei tre itinerari legati al Gusto, alle Chiese ed architetture rurali, alle Piante ed ai Fiori.

Per candidarsi, è possibile scaricare dal sito www.galnuovofiordolivi.it/oldsite, sezione Bandi Aperti, il modello di domanda. Una volta compilato, poi, lo stesso dovrà
essere inviato a mezzo raccomandata A/R, o consegnato a mano, presso la sede del Gal Fior d’Olivi in via Sarcone 102 a Terlizzi.

La manifestazione di interesse relativa alla creazione di centri di informazione e accoglienza turistica scadrà il prossimo 30 settembre, mentre per quella relativa ai punti di interesse non è previsto alcun termine ultimo di scadenza.

I costi di allestimenti e gli adeguamenti dei locali e dei punti di interesse saranno totalmente a carico del Gal Fior d’Olivi, tramite le risorse previste dalla Misura 313 Azioni 1-2-3.

“Attraverso la regia diretta di questi interventi il Gal Fior d’Olivi è in prima linea per realizzare sul territorio dei Comuni di Bitonto, Giovinazzo e Terlizzi la rete più estesa di servizi per l’accoglienza e l’informazione turistica – ha spiegato il Presidente del CdA del Gal, Nicola Mercurio -. Un’azione, in sinergia con le amministrazioni locali, che servirà anche da raccordo tra i tanti interventi già finanziati in questi mesi, i servizi, gli operatori turistici esistenti e i principali attrattori culturali e naturali del territorio”.

“L’obiettivo è quello di presentarsi al meglio ai tanti operatori turistici che guardano con grande interesse i nostri Comuni, le nostre eccellenze territoriali che spaziano dal mare alla Murgia, tra i “Saperi ed i Sapori” locali, passando tra le innumerevoli varietà floreali, alla scoperta delle chiese e degli insediamenti rurali che costellano le nostre campagne e degli antichi gusti della cultura enogastronomica contadina”, ha concluso Mercurio.

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