BINETTO

Gal Nuovo Fior d’Olivi

Binetto (Venétte in dialetto locale) è un comune italiano di 2.225 abitanti.

Alcuni reperti archeologici rinvenuti nel 1908 attesterebbero che il territorio binettese era popolato sin dal IV-V secolo a.C..

Il casale di Vinetum (in latino “vigneto”), fondato presumibilmente in epoca altomedievale e oggetto di devastazioni ad opera dei saraceni, nell’XI secolo ebbe come feudatario un certo Umfredo, probabilmente imparentato con Tancredi d’Altavilla, che lo dotò di fortificazioni. Nel 1181 ne era feudatario Roberto de Benetto, che pagava alla corona 260 once d’oro, e nel 1199 Ruggiero di Binetto, giustiziere imperiale. Nel 1268 il feudo venne ceduto da Roberto d’Angiò a Roberto da Bari. In seguito passò alle famiglie Nicastro e Moncello, prima di essere donato al barone Cristoforo D’Angelo nel 1507. Nel 1592 venne venduto a Baldassarre Caracciolo che lo trasmise ai suoi eredi e poi alla famiglia Carafa sino al 1650, quando fu venduto al casato De Angelis. Ultimi feudatari furono i d’Amely, dalla fine del Settecento al 1806, quando la feudalità venne abolita in tutto il Regno di Napoli.

Nel 1799, su influsso della rivoluzione napoletana, vi fu innalzato l’albero della libertà. Libero comune nel 1811, nel 1820 vi ebbe sede una vendita carbonara.

Nel 1927 il comune di Binetto venne soppresso e aggregato a quello di Grumo Appula. L’autonomia amministrativa fu riottenuta solo nel 1946 su iniziativa dell’avvocato Vito D’Attolico.

La chiesa dell’Assunta, edificata tra il 1198 e il 1203, presenta gli elementi architettonici tipici del romanico pugliese, con una spoglia facciata a capanna munita di tre portali con archi a tutto sesto e di un semplice oculo in corrispondenza del portale centrale. Nelle nicchie lungo la fiancata sinistra sono collocate alcune statue in pietra.

L’interno, a tre navate absidate, è scandito da pilastri in conci di pietra che reggono la volta a crociera della navata centrale. L’originaria pianta rettangolare è stata alterata da manomissioni tarde, quali la costruzione di alcune cappelle laterali e la riedificazione del presbiterio nel Settecento. Vi sono custoditi un fonte battesimale cinquecentesco, un’acquasantiera e alcuni affreschi databili tra il XIV e il XVII secolo.

Nel territorio comunale si trova anche l’autodromo del Levante, in cui si svolgono soprattutto gare motociclistiche.